Buongiorno neomamme!
Vi siete mai chieste cosa c’è dietro ai capricci dei nostri bambini?
Edoardo non è mai stato un bambino capriccioso… almeno fino alla nascita di Tommaso. Gli unici capricci che faceva, le uniche cose su cui si impuntava, erano relative ai dolciumi: “ne voglio ancora!” …ma per il resto è sempre stato un bambino molto ragionevole.
Da quando è arrivato suo fratello, i “capricci” sono notevolmente aumentati e mi sono resa conto che altro non fa che rivendicare diritti: il bambino capriccioso non si sente “visto”. Questo non significa doverlo assecondare in tutto e per tutto ma tentare di spiegare il motivo per cui tale cosa non si può fare/avere in quel momento.
Ritengo importante non banalizzare il capriccio, andando oltre e – come sempre – verbalizzando. Di recente è capitato che, mentre vestivo Tommaso per uscire, Edoardo si impuntasse a voler, proprio in quel momento, dipingere. Strillava ed io non potevo lasciare Tommi mezzo nudo sul fasciatoio! Appena ho potuto ho chiesto ad Edoardo: “vuoi veramente dipingere ora? Oppure ti ha dato fastidio che mamma si stava occupando del fratellino? Vogliamo uscire tutti insieme ora che siamo tutti pronti?”. Siamo usciti.
Un’ altra bizza abbastanza diffusa nei bambini riguarda il cibo: “questo non lo voglio/non mi piace” anche se l’ hanno sempre mangiato…
Sapevate che il nutrimento dei piccoli, in natura, è la principale preoccupazione delle madri? Pensateci… Tutte le madri (dalla leonessa all’ uccellino) si preoccupano di procacciare cibo per i loro cuccioli.
Il rifiuto del cibo, in certi momenti, è il “rifiuto” per la madre o un richiamo a “preoccuparsi” di più; questo vale anche per l’ over-eating (mangiare troppo, fino a sentirsi male). Anche in questi casi, una sola soluzione: verbalizzare e tirare fuori il problema. Se il bambino è troppo piccolo per farlo, fategli sentire il vostro affetto e il vostro amore, dedicategli tempo di qualità.
Dietro ogni capriccio c’è un “vuoto” che i piccoli, da soli, non riescono a colmare!
