Ricordate una persona con cui giocavate tanto quando eravate piccole?
Che fosse un fratello/sorella, una nonna, una tata o semplicemente un’amichetta?
Da piccola ho giocato tanto con mia nonna e con lei, tutt’ora, ho un rapporto di profondo affetto, simpatia e protezione reciproca.
Ho letto da qualche parte che giocare consente di creare rapporti solidi con i bambini. Entrare nel loro mondo “fantastico” li mette in sintonia con noi. Quando un bambino gioca crea delle fantasie ed interpreta dei ruoli.
Sapete che “muoversi” nel loro mondo fantastico rende i bambini più inclini all’obbedienza?
Mi spiego meglio: mio figlio Edoardo ha iniziato ad apprezzare molto il cartone animato “La carica dei 101” e si è identificato con Rolly, il cucciolo cicciottello che ha sempre fame; suo fratello, Tommaso, è invece Lucky (il cucciolo che ama guardare la tv) ed io e mio marito saremmo Peggy&Pongo.
Quando non vuole, ad esempio, lavarsi al mattino, lo persuado richiamando una scena del film: “Rolly, corri a lavarti! Sei tutto sporco di fuliggine…”; ammetto che dopo affermazioni del genere abbaio anche, sarà che fa parte del gioco identificarsi con i cani dalmata(!)… comunque garantito: FUNZIONA!
I più piccoli non fanno generalmente troppi capricci ma qualora succedesse, ho notato che anche con loro, l’inclusione nell’evento sfavorito (lavarsi/mangiare/vestirsi/ecc) di un pupazzo o di un altro gioco, ci agevola: vestire prima il pupazzo e poi Tommaso, ad esempio, lo rasserena perchè gli consente di sapere in anteprima che nulla di brutto sta per succedergli.
In definitiva, il gioco stimola la fantasia, rassicura e rasserena i nostri piccoli e serve a creare legami solidi. E’ assolutamente una cosa seria!