Bambini

La gelosia per il fratellino

Buongiorno neomamme!

Avete presente quei film americani in cui c’è una mamma con un bambino in braccio che passa l’ aspirapolvere in pigiama, con i capelli raccolti con una pinza da parrucchiere, mentre un altro bambino mangia biscotti sbriciolosissimi passeggiando per la casa? Bene! Quando pensate di fare un fratellino al vostro adorabile bambino accettate prima l’ idea che potreste diventare protagoniste di una scena del genere.

Sentiamo spesso dire che con i secondi nati è tutto più semplice e, confermo, in un certo senso è così. Regalare un fratello/sorella ad un bambino, è il dono più grande che tu possa fargli per la vita. L’unica vera nota dolente è la GELOSIA. 

La gelosia può manifestarsi con atteggiamenti di aggressività nei confronti del nuovo nato, dei genitori (generalmente la mamma) o di altri adulti di riferimento, verso oggetti/giochi; mediante iper-protezione o iper-attaccamento (quasi morboso) nei confronti del nuovo nato; con disturbi del sonno e nervosismo quotidiano;ed infine, tramite la regressione (per es. desiderare nuovamente il ciuccio, il pannolino,ecc). 

Ma TRANQUILLE!! Non voglio spaventarvi, non c’è nulla che una buona dose di amore e pazienza non possano risolvere! Dobbiamo solo cercare di “confinare” e verbalizzare la gelosia al fine di rassicurare i primogeniti.  

Edoardo pochi mesi dopo la nascita di Tommaso aveva sviluppato una forte aggressività nei confronti della sua tata ed era spesso vittima di attacchi di ira per “futili” motivi. Un giorno, in piena crisi di rabbia scelsi di “contenerlo” fisicamente con un forte e stretto abbraccio. Edoardo scoppiò in lacrime e mi disse:  “mamma, stai con me”. Gli dissi che certo, sarei stata sempre con lui e che capivo che l’arrivo di Tommaso poteva essere noioso per lui. Edoardo aveva ragione ed io lo capivo. Gli spiegai che tutto quello che facevo per Tommaso, l’avevo fatto ugualmente per lui e glielo dimostrai con foto e video. Edoardo si rasserenò.

Io sono una seconda e ultima figlia e non riesco pienamente ad immaginare cosa significhi perdere il “primato” ma la curiosità o, forse l’ ansia di prevedere le cose (come se fosse possibile!) che mi contraddistinguono, mi portarono a chiedere a mio fratello: 

-“Ma tu, quando hai smesso di “odiarmi”? 

-“Mai” rispose sorridendo beffardamente.

Il concetto che mi balzò alla mente fu quello di “rivalità” e quello a cui mi aggrappai immediantamente dopo fu quello di SQUADRA. Edoardo e Tommaso devono fare squadra!

Responsabilizzare Edoardo con piccole cose creerà coesione e unione tra i fratelli. Certo, in ogni squadra c’è un leader, l’importante è che lo sia perchè ammirato e stimato, non perchè temuto o invidiato. 

Maria Giulia

Ciao mamme, sono Iaia! Ho 33 anni, sono di Napoli e ho due splendidi bambini: Edoardo, 4 anni e mezzo e Tommaso, 2 anni. ... Continua a leggere

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